Il lockdown ci ha permesso di apprezzare ancora di più la compagnia dei nostri animali domestici, tanto che molte persone hanno deciso di adottarne uno. Ma come è cambiato il nostro rapporto con gli amici a quattro zampe nel corso del 2020?
Questo 2020 è stato un anno particolarmente difficile e stressante, vissuto intensamente. La pandemia ha avuto un grosso impatto sulle nostre abitudini: passiamo molto più tempo a casa, lontani dai nostri cari, dalle amicizie, dai soliti impegni. E chi, più dei nostri fedeli animali domestici, in questi lunghi mesi di isolamento sociale è riuscito a farci sentire meno soli? Ci hanno tenuto compagnia, ci hanno consolati, ci hanno fatto sorridere, ci hanno offerto una “scusa” per fare due passi. Ci hanno regalato ogni giorno quell’amore genuino e spontaneo che solo loro sono capaci di dare, facendoci riscoprire il valore e la gioia di avere un pet.
Che vivere con un animale avesse dei risvolti positivi sul benessere psico-fisico, lo sapevamo già: pressione del sangue più bassa, miglior tono muscolare, minor rischio di sviluppare allergie sono solo alcuni dei benefici che i nostri fidati compagni apportano alla nostra salute. Ma i pet ci aiutano soprattutto a combattere la solitudine, a mantenere ansia e stress sotto controllo, nonché una routine regolare e una maggior motivazione.
Questi effetti positivi sono stati particolarmente importanti, addirittura salvifici, per chi era in isolamento da solo durante il lockdown. A dimostrarlo, un team di ricercatori guidato da scienziati dell’Università di York, Regno Unito, che ha condotto un questionario online a cui hanno partecipato circa di seimila persone, e dove l’89,8% ha dichiarato di possedere almeno un animale domestico.
Il 90% degli intervistati ha affermato che i propri pet (cani, gatti, ma anche uccellini, criceti, conigli, pesci) sono stati per loro fonte di grande conforto durante il periodo d’isolamento. Mentre il 96% ha dichiarato che il proprio animale gli è stato d’aiuto nel mantenersi più attivo e in forma.
Non solo gli animali domestici, ma anche quelli selvatici, in particolare gli uccelli, hanno offerto la loro compagnia alle persone chiuse in casa: in tantissimi si sono soffermati a scrutare i volatili di passaggio nel proprio giardino praticando il birdwatching.
Se è vero che il numero delle adozioni, e delle vendite di prodotti dedicati all’alimentazione e al benessere dei nostri animali, in generale sia aumentato, è anche vero che sono molte le famiglie che si sono trovate in difficoltà nel dover far fronte alle spese per mantenere i propri animali domestici. Alla preoccupazione e allo stress psicologico derivanti da problemi economici, si è unita la paura di non riuscire più a prendersi cura di quello che, spesso, viene considerato a tutti gli effetti un membro della famiglia. Per supportare queste famiglie le associazioni che si occupano della salvaguardia degli animali domestici hanno avviato raccolte fondi e avanzato richieste al governo per l’introduzione di misure fiscali per agevolare chi ha un pet a carico.
E chi si è ammalato e ha trascorso del tempo in quarantena o in ospedale? Anche in questo caso i volontari delle associazioni territoriali hanno svolto un ruolo fondamentale, mettendosi a disposizione di chi era costretto a casa o era stato ricoverato per accudire i loro animali, oltre a quelli presenti nei rifugi o liberi.
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